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giovedì 3 febbraio 2011

Mostra Dies Irae, fotografie di Paolo Pellegrin dal 17 febbraio al 20 maggio 2011

Giovedì 17 febbraio 2011 alle ore 18.30 inaugura, presso la Fondazione Forma per la Fotografia, la mostra Dies Irae, fotografie di Paolo Pellegrin.

La carriera di Paolo Pellegrin è costellata da innumerevoli premi e riconoscimenti internazionali, segno di quanto la forza e l’intelligenza dei suoi lavori si impongano, nel corso del tempo, come parti di un’opera universale e coerente.
Pellegrin incarna una nuova generazione di fotogiornalisti: cosciente dei nuovi mezzi di produzione e di diffusione delle immagini di attualità, impegnato a rinnovare la visione degli avvenimenti che documenta, attento sempre a mantenere un atteggiamento etico, nella forma e nei modi del proprio lavoro.
Paolo Pellegrin usa spesso una metafora: la fotografia per lui è come una lingua da imparare. Una lingua lontana, magari di un ceppo sconosciuto, a cui ci si avvicina, affascinati dal suo mistero. Poco a poco, il mistero svela i contorni e si lascia cogliere e permette a chi l’adopera, al fotografo, di usarla per raccontare storie.
E di storie Paolo Pellegrin ne ha narrate parecchie.
Di quelle a volte dure, tragiche perfino, come la guerra, la prigionia, il dolore, i disastri ambientali. Ogni volta, per ogni storia, Pellegrin ha cercato di comprendere, di non giudicare ma di seguire con lo sguardo quel che accadeva e di interpretarlo con tutta la sua esperienza di giornalista e la sua sensibilità di essere umano.

Questa mostra, la prima grande retrospettiva dedicata al suo lavoro, raccoglie in oltre 200 immagini molte di queste storie e di questi reportage realizzati seguendo la strada quella del fotogiornalismo puro, che non ha paura di guardare negli occhi il mondo e, soprattutto, di raccontarlo.

“Il mio ruolo – la mia responsabilità – è di creare un archivio della nostra memoria collettiva”, dichiara Pellegrin.
Nessuno come lui ha saputo rinnovare gli insegnamenti e i principi della tradizione del fotogiornalismo in una nuova chiave, con un linguaggio nuovo; quello del ventunesimo secolo.

Paolo Pellegrin nasce a Roma nel 1964. Comincia a fotografare negli anni ‘80. Nel 1999 entra a Magnum Photos (membro nel 2005). Segue l’attualità internazionale e pubblica sulle principali testate del mondo. Nel 1995 il suo reportage sull’AIDS in Uganda vince il primo premio al World Press Photo (categoria “Daily Life”): primo di una serie di riconoscimenti fra cui Kodak Young Photographer Award, Visa D’Or di Perpignan, il WPP 2000, categoria “People in the News” per il lavoro sul Kosovo e il prestigioso Hasselblad Grant. Nel 2002 ottiene l’Hansel-Meith Award e il primo premio al WPP, categoria “People in the News”. Nel 2005 vince il primo premio del WPP, categoria “Ritratti-Stories”. Recentemente ha realizzato il libro When I was dying e ha partecipato alla collettiva di Magnum Ricominciare a vivere. Ha pubblicato: Cambogia con MSF e Kosovo: The Flight of Reason.